Steve Beam
La storia di Steve Beam e della sua famiglia potrebbe essere il soggetto di un grande film, diretto da Steven Spielberg o magari da Clint Eastwood. La prima scena inquadrerebbe un Kentucky completamente selvaggio e l’ultima rappresenterebbe la coronazione di un sogno e di un successo. In mezzo tante avventure e peripezie, sullo sfondo di una storia americana che procede in contemporanea a quella del Bourbon e di una saga familiare che ha plasmato il Whiskey a stelle e strisce. Il titolo? C’era una volta in Kentucky.
Chissà, magari un giorno questo film lo gireranno davvero. Intanto proviamo a raccontarla noi questa storia, in occasione del primo viaggio in Italia di Steve Beam, durante il quale abbiamo avuto modo di conoscerlo ancora più da vicino. Sarà un racconto puntellato di Whiskey, ognuno dei quali avrà qualcosa da aggiungere a quest’avventura.
Le radici di una famiglia
Quando nel 1700 i coloni europei arrivano in Kentucky si trovano davanti il luogo ideale per piantare nuove radici. Una zona ricca di alberi, selvaggina, acqua e risorse naturali. Proprio qui si insedia Jacob Beam con la famiglia e inizia a produrre i suoi primi Whiskey. Ai tempi non esistevano gli alambicchi di rame e per distillare venivano usati i Log, enormi tronchi di legno con all’interno diversi tubi di svariati materiali. Così inizia un fiorente commercio che porta benessere: lo si riconosce dalla nascita di quei locali tipici della cultura americana e dei film western, i saloon, dove le gente andava a bere quasi esclusivamente Whiskey. Nel 1795 Jacob Beam vende i suoi primi barili, chiamati Old Jake Beam, prodotti non lontano dalla sede della attuale distilleria. Comincia così l’avventura della famiglia Beam negli USA.
La nascita di Yellowstone
Nell’800 la Rivoluzione Industriale fa quello che ci si aspetta, anche nel mondo della distillazione: rivoluziona la produzione del Whiskey. Nascono i primi alambicchi continui di rame e le quantità aumentano. Le generazioni della famiglia si susseguono e nel 1872 nasce quello che diventerà un simbolo del Bourbon americano: Yellowstone, che prende il nome dal primo Parco Nazionale non solo americano, ma del mondo, inaugurato proprio in quell’anno. La storia è particolare e congiunge due famiglie, i Beam e i Dant. Questo Whiskey infatti esisteva già ed era prodotto da due distillerie, la Cold Spring dei Dant e la Minor Case Beam Distillery, che si uniscono nella Yellowstone Distillery nel 1872, quando danno il nome al loro prodotto. Un legame forte, che viene cimentato ancora di più da un doppio matrimonio tra le due famiglie. Nasce quindi il brand che conosciamo ancora oggi, che però negli anni ha cambiato diversi proprietari trasformandosi e perdendo il suo spirito. Proprio Steve Beam è l’artefice della sua recente rinascita.

Il viaggio della famiglia Beam nel Whiskey continua anche nel XX e XXI secolo, dove tra periodi bui e rinascite rimane ancora indiscutibilmente protagonista.
Il Proibizionismo
Andiamo avanti con gli anni fino a un’epoca che ha segnato storie e leggende degli Stati Uniti: il Proibizionismo. Tra il 1920 e il 1933 gli Stati Uniti dichiarano guerra all’alcol. Periodo buio, per il Whiskey e i suoi produttori. Ne sopravvivono pochissimi, grazie a un’ambitissima licenza medicinale ottenuta da sole 6 distillerie: Yellowstone riesce a ottenerla. Nel frattempo però le condizioni proibitive obbligano Guy Beam, figlio del grande Minor Case, a trasferire la sua attività in Canada. Smonta, nel vero senso del termine, la sua distilleria, la impacchetta e la porta in Canada, dove la ricostruisce e inizia a fare ciò per cui è nato, ovvero distillare.
Limestone Branch Distillery
Gli anni dopo il Proibizionismo vedono un lento rifiorire di distillerie, la maggior parte delle quali risorge grazie a un membro della famiglia Beam. Negli anni ’60 la produzione di Borubon viene regolamentata dal Congresso degli Stati Uniti. Nonostante il ruolo di assoluto protagonismo della famiglia di questo mondo, non esiste nessuna distilleria di proprietà di un Beam. Almeno fino al 2010, quando Steve e Paul, settima generazione dei Beam, decidono di fondare a Lebanon, a due passi da dove lavoravano i loro antenati, la Limestone Branch Distillery, che apre le porte e inizia a far sbuffare i suoi alambicchi nel 2011.
Yellowstone Select
Yellowstone Select è un Kentucky Stright Bourbon Whiskey che distilla tutta la passione e la profonda conoscenza di Steve Beam. Prodotto secondo l’antica ricetta di famiglia, trovata su un quaderno da Steve, vede l’utilizzo della stessa tipologia di mais e lieviti dell’800. Proprio i lieviti sono uno dei suoi segreti. Un giorno Steve ritrovò un bauletto dove i suoi avi conservavano i lieviti e lo mandò in laboratorio per riattivarli. Non riuscendoci, decise di far studiare il loro DNA per poi ricercarli in natura.
L’attenzione di Steve per questo prodotto è data dalla sua passione: come dicevamo, Yellowstone era caduto in disgrazia che ha ritrovato la grandezza grazie a un lavoro instancabile e appassionato che l’ha riportato agli antichi splendori. Una formula che prevede l’utilizzo di mais per il 75%, malto d’orzo per il 12% e segale per il restante 13%. Il blend è frutto di Whiskey di 4 anni, che fanno emergere le note del grano, e di 7 anni, dove invece spicca il legno della botte.
Yellowstone è il simbolo della distilleria: completano la gamma un Rye Whiskey e l’ultimo nato, un American Single Malt.
Minor Case
Minor Case Straight Rye Whiskey è un omaggio a Minor Case Beam, bisnipote di Jacob Beam e bisnonno di Steve e Paul. È uno Straight Rye Whiskey davvero unico: prodotto con il 51% di segale (il minimo per potersi chiamare Rye) e il 4% di malto d’orzo. Il resto è mais, che porta morbidezza. Un altro elemento di particolarità è dato dalle botti utilizzate per la finitura, ovvero botti di Cream Sherry americano, in particolare il Meier’s #44, il preferito del Presidente John Fitzgerald Kennedy.
American Single Malt
L’ultimo nato dalle parti della Limestone Branch Distillery è un American Single Malt, che nelle intenzioni non vuole imitare i colleghi scozzesi ma offrire un sguardo nuovo e diverso sul Whiskey americano. Il malto d’orzo, tostato, è lo stesso utilizzato per gli altri prodotti della distilleria. Una novità che mette in bottiglia la storia e lo spirito di 7 generazioni di una grande famiglia, impersonificata oggi nella straordinaria personalità di un’icona del Whiskey made in USA, il leggendario Steve Beam.