Speri: l’Amarone più premiato d’Italia
Un vigneto nel cuore della Valpolicella Classica e una famiglia che porta avanti da sempre una lunga tradizione. Gli ingredienti per creare l’Amarone più premiato d’Italia sono all’apparenza semplici, ma nascondono un lavoro costruito vendemmia dopo vendemmia, grappolo dopo grappolo, appassimento dopo appassimento, che negli anni ha dato vita a una leggenda.
I premi dell’Amarone di Speri nelle guide italiane
L’Amarone della Valpolicella Classico Monte Sant’Urbano di Speri 2018 ha messo tutti d’accordo. Le guide italiane lo hanno premiato con i riconoscimenti più importanti, segno di una qualità produttiva fuori dal comune:
- 3 Bicchieri Gambero Rosso
- 5 Grappoli Bibenda
- 4 Viti Ais
- 3 Stelle Oro Veronelli
- Top Wine – Vino Slow e Chiocciola per la cantina Slow Wine
- 96 punti Doctor Wine
- Corona Vinibuoni d’Italia
Un risultato straordinario, che certifica ancora di più l’eccellenza che da sempre contraddistingue questo vino. Ma niente succede per caso: sono tanti i passaggi e le condizioni necessarie e imprescindibili alla base di questo mito in bottiglia.
Il Vigneto Monte Sant’Urbano
A partire dal vigneto: Monte Sant’Urbano è proprio al centro della Valpolicella Classica, nel comune di Fumane, tra i 280 e 250 metri d’altitudine. La famiglia Speri è custode da quasi un secolo di questo luogo incredibile, dove vigne, ulivi e ciliegi si alternano sulle colline come in un danza naturale. Il terreno è di origine vulcanica e nel suo mix di componenti crea una base perfetta per uve ricche, aromatiche, di ottima freschezza e finezza. Un suolo ricco di minerali, che garantisce al vino un ottimo sviluppo di profondità, equilibrio ed eleganza.
Fin qui è la natura la protagonista, affiancata e rispettata dalla famiglia Speri che applica un’agricoltura biologica rigorosa e attenta. La vendemmia è estremamente selettiva: la selezione punta sui grappoli spargoli, ideali per un lungo appassimento sui graticci. Le uve vengono poste in 3 fruttai, disposti sulle colline o ai loro piedi, con un buon arieggiamento naturale, fondamentale per evitare muffe e mantenere le caratteristiche organolettiche.
La qualità massima è l’obiettivo finale: proprio per questo non tutte le annate di Amarone vengono prodotte, ma solo quelle che garantiscono il raggiungimento di questo fine. Sempre nella stessa ottica, l’uscita sul mercato è posticipata ad almeno 12 mesi dopo rispetto alla data stabilita dal disciplinare. Ecco perché nel tempo Speri ha plasmato un Amarone che è considerato universalmente come esempio di classicità e finezza, e i risultati di quest’anno che lo eleggono come l’Amarone più premiato d’Italia sono un’ulteriore testimonianza della sua eccellenza.