Cosa sono gli Orange Wine? Prima di scoprirlo parliamo un po’ di questo colore che è diventato un nuovo trend.

Orange is the new trend

È l’anno dell’arancione, anche se per Pantone il colore del 2023 era il Viva Magenta. Lo si vede un po’ ovunque, a partire dalle vetrine dei negozi, fino ai tavoli dei bar e dei ristoranti. Ecco, proprio qui ci sono gli arancioni più interessanti: quelli legati agli Orange Wine in particolare, ma anche qualche cocktail sperimentale con protagonisti distillati fuori dal comune.

Poi ci sono gli arancioni più romantici, legati per esempio ai tramonti in spiaggia oppure al foliage autunnale. Insomma, l’arancione è un colore dalle mille sfumature dai mille significati. È un simbolo di creatività e fantasia, ottimismo, gioia e buonumore; è un colore caldo che porta allegria e vitalità.

Orange Wine: un antico vino contemporaneo

Negli ultimi tempi l’arancione è entrato prepotentemente anche nel mondo del vino: è sempre più facile trovare in enoteche e ristoranti i cosiddetti Orange Wine. Ma cosa sono e soprattutto come si producono? In poche parole si tratta di vini bianchi realizzati nello stesso modo con cui si producono i vini rossi, ovvero attraverso la macerazione sulle bucce. Il contatto tra il mosto e le bucce ha una durata variabile, da pochi giorni fino a qualche mese e il risultato regalerà un vino più o meno carico di colore. Durante la macerazione il mosto acquisisce tannini e polifenoli e ciò generalmente li rende più adatti all’invecchiamento. Se la moda degli Orange Wine è esplosa negli ultimi anni, è anche vero che in realtà si tratta di un sistema di produzione antichissimo, che ha le sue radici profonde agli albori della storia del vino. Una tradizione che arriva dalla Georgia, dove da 8000 anni si fanno macerare le uve in contenitori di terracotta. Questo è uno dei motivi che spinge oggi molti produttori a utilizzare le anfore nella vinificazione dei vini Orange.

L’Orange Wine di Tenuta Fertuna

Anche Tenuta Fertuna si è lanciata in quest’avventura color arancione: l’ha fatto con il vitigno bianco tipico della Maremma e più in generale del Mar Tirreno. Il nuovo Vermentino Orange è l’ultimo nato della cantina: dopo la selezione manuale delle uve inizia la fermentazione che parte a 20° e avviene a contatto con le bucce per 5 giorni. Dopo la separazione dalle bucce la fermentazione continua a 18° e dopo la malolattica il vino affina in piccole vasche a contatto con i lieviti per 6 mesi con batonnage settimanali. In tutto il processo, compreso l’imbottigliamento, non vengono aggiunti solfiti.

Vermentino Orange

Il risultato è un vino dal carattere marcatamente minerale, con note di mela gialla e pera Williams unite a delicati rimandi di acacia e fiori secchi di campo, il tutto su uno sfondo fresco e balsamico. Al palato è vivace e pieno, con una bella tattilità e un finale sapido e persistente. Gli abbinamenti perfetti sono con piatti di mare e terra, anche strutturati, oppure con formaggi stagionati. È un’etichetta dirompente, anche nella sua veste grafica. Un vino multiforme che è in grado di invecchiare alla grande.

Scapegrace Blood Moon

Scapegrace Blood Moon

Facciamo una rapida incursione anche nel mondo dei distillati, perché il nostro catalogo Meregalli Spirits ha una novità fresca (e arancione) da una delle sue distillerie iconiche, Scapegrace. Il Blood Moon è l’ultimo arrivato del produttore neozelandese: un Gin aromatizzato all’arancia rossa che conferma l’attitudine innovativa e sperimentale di Scapegrace. I suoi ingredienti principali, oltre alle arance rosse della regione di Tauranga, le più famose e fresche del Paese, sono i lamponi della zona di Nelson e il lime Keffir della Hawkes Bay. È un Gin freschissimo e profumato, con tocchi agrumati e note tropicali sorprendenti. Un’altra sfumatura di un colore che quest’anno ha conquistato praticamente tutti.