La sostenibilità interessa trasversalmente tutti i settori produttivi ed è strettamente legata alle nostre scelte e ai comportamenti di ciascuno di noi.
Ogni prodotto è frutto di un processo, più o meno articolato ed industriale, che può essere affrontato secondo diversi gradi di attenzione verso l’ambiente. Per definizione un processo può dirsi sostenibile quando è in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.
Il principio si traduce, vivendo la propria vita e il proprio lavoro, nel voler lasciare ai propri figli un mondo migliore dal punto di vista ambientale, sociale, economico e della disponibilità di risorse naturali e non solo.
La generazione dei cosiddetti Millennials, come testimoniato da ricerche condotte da PWC, Food Insider e Nomisma Wine Monitor per citarne alcune, ha un approccio all’acquisto di vino estremamente differente da quello della precedente generazione. Influenzati dal mondo dei social e dallo storytelling sempre più attento alla sostenibilità, i Millennials tengono sempre più in considerazione la presenza di certificazioni in etichetta.
Queste ricerche, però, sono state svolte pre-pandemia e secondo il mio parere, oggi, i risultati andrebbero ancor più nella direzione di una maggior attenzione all’aspetto green sia per le nuove che per le vecchie generazioni.
Per quest’ultime è sufficiente notare il solco in cui si è mosso il Premier Draghi, che, nel suo primo discorso al Senato, ha infatti citato Papa Francesco, indicando che le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento e mettendo in correlazione ambiente e pandemia, citando tra le cause della trasmissione del virus lo spazio tolto alla natura.
In senso molto più ampio, è facile notare anche come la rivoluzione ambientale e i comportamenti delle grandi aziende vadano sempre più nell’ottica di rendere sostenibili i propri comportamenti. La competitività e il fatturato delle imprese è sempre più legato agli investimenti green e rappresenta una grossa leva di business.
Possono essere adottati comportamenti sostenibili sia come consumatori di vino, nello scegliere quindi la propria cantina preferita, sia come produttori, andando a considerare oltre che le pratiche in vigna anche l’energia utilizzata, l’aspetto sociale, la logistica e i rifiuti prodotti.
Alcuni elementi che possono aumentare la sostenibilità di una cantina sono, per citarne alcuni, l’autoproduzione e consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili puntando all’efficienza, l’utilizzo efficiente dell’acqua con recupero di quella piovana, l’utilizzo di locali interrati e lavorazioni per gravità, la minimizzazione della produzione di rifiuti e la differenziazione, l’utilizzo di bottiglie più leggere e tappi ecocompatibili, la minimizzazione dei prodotti chimici, l’utilizzo di imballaggi di spedizione leggeri e di minor impatto, la tutela della biodiversità, degli aspetti sociali e del paesaggio.
Vino e sostenibilità sono quindi legati a doppio filo e ogni cantina interpreta a modo proprio questo aspetto, conseguendo certificazioni o, nel caso opposto, trascurando totalmente questo concetto.
Sul fronte delle certificazioni ci sono alcune importanti novità derivanti dalla volontà di raggiungere una armonizzazione delle attuali certificazioni e protocolli esistenti (Equalitas, SNQPI e VIVA). Si sta definendo infatti un unico sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola a livello nazionale che possa racchiudere tutti i principi su cui si basano quelle già presenti per il settore. Questa volontà, contenuta nel Decreto Rilancio, è in fase di concretizzazione e definizione nonché in attesa degli opportuni decreti attuativi da emanarsi da parte dei Ministeri coinvolti.
Una boccata d’ossigeno per chi come me auspica un mondo del vino con maggiore attenzione al sostenibile, andando sempre più verso la semplificazione e la trasparenza per migliorare la scelta consapevole del consumatore.
Vorrei anche sfatare una convinzione di alcuni: sostenibile non significa più costoso ma solo più rispettoso dell’ambiente.
Ecco infine con il mio pensiero: se le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento, il vino, ripercorrendo la famosa citazione di Soldati, dev’essere la risposta poetica all’amore che abbiamo per essa.
Giuseppe Petronio @Peppetronio