All’interno di una recensione sui vini di Montalcino ‘Brunello’s Greatest Vintage Ever: 2016 &2015′, James Suckling ha assegnato 100 punti al Brunello di Montalcino DOCG 2015 “ Vigna di Pianrosso” Santa Caterina d’Oro Riserva di Ciacci Piccolomini D’Aragona (disponibile su MeregalliPremium.it)
‘La ricchezza della frutta unita alle molteplici note di terra, carne, funghi e cedro è mozzafiato. È corposo, profondo e potente con tanta intensità e spessore. Dal gusto morbido e articolato, ha un finale lungo. Da bere dopo il 2023’.
Ma non è tutto. Sempre alla Cantina Ciacci Piccolomini d’Aragona vengono assegnati due punteggi sensazionali all’interno della stessa degustazione, al Brunello di Montalcino DOGC 2016 Pianrosso 98 punti (disponibile su MeregalliPremium.it)
‘Al naso emergono molteplici sapori: prugne nere, ciliegie mature, cedro, fumo e cacao al naso. Cenere, cioccolato, noci tritate e un po’ di pralina. Funghi. Ha tannini sodi e maturi e un corpo pieno. Finale sapido e succoso. Molto strutturato. Da bere dopo il 2025′.
Inoltre il Brunello di Montalcino DOGC 2016 riceve 95 punti (disponibile su MeregalliPremium.it)
‘Ricco sapore di frutta rossa e blu, evolve in note di foglie bagnate, terra tornita e tè fermentato. Leggero sapore di erbe e ciliegie dolci. Corposo, con tannini setosi e decisi. Sul finale presenta mineralità e note di tè. Elegante e grintoso. Da bere dopo il 2023’.
Se avete mai desiderato un Brunello di Montalcino da far invecchiare per decenni nella vostra cantina, allora comprate l’annata 2016 quando i vini usciranno sul mercato nel gennaio 2021. L’annata 2016 segna la seconda grande annata consecutiva per il Brunello di Montalcino dopo la sensazionale 2015, attualmente in commercio. Esordisce così la recensione di Suckling sulle annate 2015 e 2016 di Brunello, descritte sul suo portale JamesSuckling.com.
Dopo la degustazione di 212 Brunello di Montalcino 2016 descrive i giovani sangiovese ricchi di tannini, mai prima d’ora aveva riscontrato tanti tannini in un Brunello così giovane.
L’annata 2016 si presta di più all’invecchiamento rispetto alla 2015. Sempre secondo Suckling i vini del 2015 sono più facili da bere giovani, ma hanno la struttura e la concentrazione per invecchiare per decenni, proprio come i 2016. La stagione viticola del 2015 è stata più calda, con meno differenza tra il caldo del giorno e il fresco della notte. Quindi i vini tendono ad essere molto fruttati, a volte anche esotici. Nel 2016 c’è stata una maggiore escursione termica diurna, il che spiega perché le acidità sono un po’ più alte nei vini e i caratteri leggermente meno opulenti.
Suggerisce inoltre se vi siete persi l’acquisto di alcuni Brunello 2015, di acquistare delle Riserve 2015. Di solito sono una produzione più piccola (meno bottiglie) e selezionate da particolari vigneti o botti. Anche i Brunello del 2016 saranno un ottimo acquisto, ma è meglio farli invecchiare molto più a lungo rispetto al 2015 prima dell’apertura.
E per finire conclude così la sua recensione.
‘Quale annata preferisco, in definitiva? Per ora, onestamente, ho una leggera preferenza per il 2015. Forse è l’originalità dei vini e la loro natura articolata rispetto ai più riservati e tannici del 2016. Anche per questo motivo ho valutato 12 Brunello di Montalcino 2015 100 punti, oltre a quattro riserve 2015. Ho valutato solo tre 2016 100 punti.
Ma la reputazione di una grande annata non si fa sui vini perfetti. Ho imparato molto tempo fa, come critico del vino, che le grandi annate sono anni in cui tutto è eccezionale, dalle proprietà meno conosciute a quelle più prestigiose. Le annate 2016 e 2015 hanno certamente raggiunto questo obiettivo, rendendo questa coppia di annate la più grande di sempre per il Brunello di Montalcino‘.
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